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giovedì 7 gennaio 2010

Spirito di fratellanza...

Oltre due miliardi di cristiani si dicono oggi concordi nel reputare Dio l'unico ed Eterno Padre dell'umanità.
Ciò nonostante, molti di loro non riconoscono la comune dignità di ogni essere umano, e adducono motivazioni religiose, culturali, ed etniche per "dimenticare" che l'unica paternità divina automaticamente rende fratelli e sorelle tutti gli uomini e le donne del pianeta.
Ma... com'è possibile rivolgersi a Dio chiamandolo "Padre Nostro" e al contempo disconoscere la reciproca condizione di fratellanza che accomuna ogni essere umano?
Si tratta evidentemente di una delle più macroscopiche contraddizioni sulle quali poggia le sue fondamenta un perdurante e diffuso “controsenso morale”, a causa del quale molti negano l'uguale dignità spirituale di ogni persona... pur sentendosi religiosamente "a posto" di fronte all'Eterno Padre.

Il primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, approvata e proclamata dall'Assemblea Generale della Nazioni Unite il 10 dicembre del 1948, recita: "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza".
Ogni persona - credente o non - è chiamata a confrontarsi con questa basilare principio...  ed è purtroppo evidente che rispetto allo "spirito di fratellanza" si trovano in difetto tante coscienze, tante filosofie e addirittura molte religioni che, se non sei "dei loro", ti escludono e ti danno del demonio... alla faccia "dell'amore fraterno" che dicono di praticare.
Nonostante l'abbondanza di moderne soluzioni hi-tech che avvicinano in modo multimediale le persone, il mondo globalizzato di oggi non è affatto più fraterno... perché all'imperioso sviluppo tecnologico non corrisponde alcun tangibile sviluppo spirituale.
A queste condizioni sono inesorabilmente recise le radici dell'albero della solidarietà, del rispetto e della carità verso il prossimo.
E' questo un problema che non può essere risolto dalle norme morali o civili, perché le leggi possono comandare la tolleranza ma non l'autentico rispetto, che nasce dai cuori ed è l'indispensabile base della fratellanza.
Oggi più che mai nel mondo urge la "conversione all'umanità"...
urge l'abbattimento delle barriere interne della mente e dello spirito...
urge saper vedere nel "diverso" non un nemico, ma un fratello...
perché la fratellanza è l'indefettibile responsabilità di ogni cristiano, per non tradire l'insegnamento di amore universale di Gesù.

« La fratellanza, purtroppo, sembra ormai soltanto una favola, un sogno.
Cerca di non fuggire davanti a chi attende una parola di speranza, un sorriso.
Non voltarti altrove quando incontri chi ha bisogno di te.
Questa favola, o sogno, può diventare realtà se inizi concretamente e con devozione a servire il Signore in tutti gli esseri.
Vinci l'indifferenza, che è la timidezza delle tue virtù altruistiche

       (Swami Roberto)