giovedì 15 settembre 2011

Io conosco la discriminazione

Caro Ramia Massimo,
desidero portare la mia testimonianza riguardo alla discriminazione che la nostra chiesa ha subito.
Sono passati quasi 5 anni dal giorno in cui sono entrata per la prima volta nel Tempio di Anima Universale.
Esiliata dalla mia terra natale, la Kabylie in Algeria, ho conosciuto in Italia, a Leinì, delle persone venute da ogni parte del mondo: Francesi, Algerini, Marocchini, Svizzeri, Spagnoli, Polacchi, Peruviani, Israeliani, Americani... e sicuramente anche da altri paesi (io non conosco tutte le persone che incontro nel Monastero di Anima Universale).
Ci si ritrova nei momenti di meditazione, di preghiera, di canto, e soprattutto al momento del Darshan, per ascoltare gli insegnamenti Divini del mio Maestro Swami Roberto.
L’accoglienza che ho ricevuto all'inizio è poi rimasta sempre la stessa: calore, gioia, condivisione nel ritrovarsi nell'Amore Universale, incondizionato, senza obbligo di adesione. In tutto ciò, io non vedo alcun carattere privato.
Io conosco la discriminazione. Ci ho messo molto tempo a perdonare le ingiustizie che ho vissuto come donna, esiliata...
Io ho vissuto sotto il peso di una tradizione dove la donna non ha alcuno spazio nella pratica spirituale ed è sempre relegata ai ruoli subalterni, con una libertà molto limitata nelle scelte di vita, ed io aderisco all'indignazione di tutti i fedeli di Anima Universale che operano da più di trent'anni per dare di nuovo coraggio ad ogni persona che varca la porta del Tempio ramirico.
Io credo nella Giustizia Divina che aiuta sempre le persone che le chiedono aiuto.
La giustizia umana è ancora molto limitata, ed io mi auguro che possa diventare migliore per porre fine a tante aberrazioni.
Io non posso accettare alcuna pratica di discriminazione, perché la mia chiesa è pubblica e aperta a tutti.
Nulla può fermare la mia determinazione a sostenere e a restare solidale alla mia chiesa Anima Universale. Sempre unita nel pensiero con voi, cari Ramia, e con il nostro caro Swami.
A molto presto, nella gioia di ritrovarvi alla Casa della Divina Madre della Gioia.
            Déhbia Ouerd