giovedì 12 dicembre 2024

Viscerale e fedele, ma....


Una significativa messa a fuoco del “volto” della Divina Misericordia, può essere ottenuta anche a partire dai due termini ebraici che nell'antica tradizione biblica ne definiscono i due aspetti fondamentali:
Uno è il termine rahamîm, usato per  designare l'Amore “viscerale” con cui Dio ci ama...
mentre l'altro è il termine hesed, che designa il Divino Amore anche nella sua espressione di perfetta fedeltà.

Biblicamente parlando, sono questi i due fondamentali caratteri della Divina Misericordia, ovvero dell'Amore del Signore “visceralmente” rivolto a noi e incessantemente fedele, a prescindere dall'umana infedeltà.

Senonché... poiché il Padre nostro rispetta sempre la nostra umana libertà... questa immutabile fedeltà del Suo Amore misericordioso può comunque incontrare un limite: quello che può essere posto non da Lui, bensì da una persona che, purtroppo per lei, decide di non accoglierLo.
Quando ciò accade... è proprio per rispettare la libertà di questa persona che allora il Padre nostro le manifesta il Suo Amore misericordioso, immutabilmente fedele, concedendole di affrontare le esperienze esistenziali che karmicamente [a] potranno darle l'opportunità... di “imparare” a crescere nella capacità di amare e al contempo anche di accogliere, e non più rifiutare, l'Amore Divino.  

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« C’è un’infinità di gente che attraverso i FATTI chiede a Dio di andarsene dalla propria vita, comportandosi senza rettitudine, compassione, altruismo e così via. I risultati nella società di tale richiesta si notano assai, sono palesi. Dio non obbliga nessuno ad essergli fedele, MA nessuno deve poi lamentarsi se Egli obbedisce e si “assenta”. »
(Swami Roberto)

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[a] Per riflettere sulla peculiare concezione cristiana-ramirica di karma, nel mio blog "Un mio viaggio nel Soprannaturale sulle impronte di Swami Roberto" puoi seguire una pista di approfondimento che parte dal termine “karma” (nel Dizionario tematico)