martedì 29 settembre 2009

Gli amici celesti

ArcRaffaeleNel giorno dedicato agli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele... mi ritrovo oggi a pensare ad un lontano episodio della mia infanzia, che mi procurò uno spavento memorabile.
Non avevo ancora compiuto dieci anni, e uscendo dal negozio di mio zio passai accanto ad un camioncino mal parcheggiato che mi ostruiva gran parte della visuale. Così... attraversai la strada senza vedere il sopraggiungere di una macchina, e rischiai il peggio:
Il rumore stridente della frenata... il sangue che mi si gela nelle vene ed il paraurti anteriore che si ferma a pochi centimetri dalle mie gambe!
Ricordo ancora il biancore del volto dell'uomo al volante, che rimase per alcuni istanti come impietrito, ma ricordo molto bene anche il sussulto del mio cuore, che mi sembrò schizzarmi in gola.
Il guidatore ripartì inviandomi uno sguardo di sollevato rimprovero, ed io non ci misi molto a farmi passare la paura, perché i miei compagni di giochi mi stavano aspettando.
Soltanto alla sera tornai a pensare a quello che era successo, e prima di andare a dormire ringraziai il mio angelo custode di avermi preservato da un pericolo che solo in quel momento, a distanza di alcune ore, realizzai che era stato enorme.
Nelle mie preghiere di bambino l'angelo custode aveva un posto privilegiato... gli chiedevo di proteggermi, e gli chiedevo anche di intercedere perché i suoi amici celesti vegliassero sui miei cari.
Quanto sono lontani quei giorni... e quanto si affievolì nel tempo quel mio sentire: prima l'adolescenza e poi la "maturità" mi portarono a relegare il mio amico celeste nel libro delle fiabe per bambini, e così mi dimenticai di lui.
Senza rendermene conto, per tanti anni rischiai anche di mettere Dio nello stesso libro delle fiabe, sfiorando quel precipizio dell'incredulità in cui peraltro vidi scivolare numerosi miei coetanei.

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Poi... tutto è cambiato per me quando la mia strada ha incrociato il pensiero spirituale di Anima Universale: Dio è tornato ad essere il centro di gravità della mia vita, e gli insegnamenti spirituali di Swami Roberto mi hanno aiutato a vedere con occhi diversi la realtà.
Oggi... vedo tanti adulti che hanno smarrito il loro cuore "da bambini"... ed è anche in questa chiave, purtroppo, che va letta la desolante lontananza dalla fede di molti.
Troppi considerano infantile credere nel soprannaturale, e così si consegnano nelle mani della rassegnazione, rendendo inaccessibile il loro animo alla speranza.
Gesù diceva "se non verrete come bambini non entrerete nel Regno dei Cieli".
La possibilità di affrontare, e superare, tanti momenti difficili della vita passa anche dalla capacità di sapersi ancora rivolgere a Dio con l'animo da fanciullo... per chiedere aiuto, per invocare protezione, per pregare con la convinzione di essere ascoltati dall'Eterno Padre.
E' proprio questa una delle grazie copiose che vedo fiorire nelle persone che si avvicinano a Swami Roberto. Vedo molti riscoprire la dimensione di una preghiera finalmente creduta... e non soltanto "applicata"... una preghiera svincolata dalla "maturità" di un mondo che troppo spesso considera la fede una cosa "da creduloni".

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Così... allontanandosi da questa sorta di mito "dell'uomo che non deve chiedere mai", ed intraprendendo un consapevole cammino di crescita spirituale... si permette agli amici celesti di uscire da quel libro delle fiabe nel quale erano stati cacciati...
Poi... quando finalmente il chakra del terzo occhio si spalanca e la facoltà di vedere il soprannaturale comincia a vivere... ecco che diventa possibile anche scorgerli all'opera.
E' questo il momento in cui è possibile rendersi conto che gli angeli di Dio compiono un instancabile lavoro a beneficio dell'umanità, quali luminosi messaggeri dell'Eterno Amore.

TitoloAngeliCorriere