sabato 10 luglio 2010

La serenità si era impadronita di me...

La splendida famiglia
di ramia Diego
(Testimonianza di ramia Diego)

Come incontrasti Swami Roberto?
(Ramia Diego) Accadde nel lontano 1986, in un momento terribile della mia vita.
In quel periodo io e mia moglie Monica eravamo sconvolti dall'angoscia a causa delle condizioni di salute della nostra figlioletta Arianna, di 3 anni, alla quale era stato diagnosticato un tumore ai reni, chiamato di Wilms.
La situazione apparve da subito gravissima, ed i medici dovettero intervenire immediatamente per asportarle un rene. Dopo qualche giorno, le analisi fecero riscontrare delle complicazioni che determinarono un altro difficile intervento, seguito da un duro ciclo di chemioterapia che procurò alla nostra bimba tanta penosa sofferenza.
Successivamente alla seconda operazione chirurgica, una persona amica mi parlò di Roberto; mi disse che si trattava di un giovane di Torino, da lei chiamato “Ragazzo di Dio”.

Tu stavi già percorrendo un cammino spirituale?
No. Fino ad allora Dio era stato per me un concetto astratto e molto... molto distante. Lo sentivo nominare spesso, ma per me Lui era un “qualcosa” che non aveva un significato ben definito.
Da bambino, avevo ricevuto il tradizionale insegnamento del catechismo cattolico ma poi, con il passare degli anni era accaduto che crescesse in me una sostanziale indifferenza ad ogni attività che avesse a che fare con la chiesa.
Comunque, la malattia di Arianna ebbe l'effetto di stravolgere i miei dubbi, le mie convinzioni, ed ogni mio precedente punto di riferimento interiore... e lo stesso accadde anche per mia moglie.
Vista la situazione disperata in cui ci trovavamo, e considerando la fiducia che le parole di quella persona amica mi trasmettevano, decisi di partecipare da solo ad un viaggio in pullman da Vicenza a Leinì.
Giunto a destinazione, dopo circa un ora di attesa incontrai Roberto.
Quando mi vide, lui mi abbracciò come se mi conoscesse da sempre. Io lo guardai, e accadde subito un fatto che non potevo spiegarmi: i suoi occhi straordinariamente continuavano a cambiare tonalità di colore, passando da un azzurro intenso fino ad un verde smeraldo.
Nonostante quell'avvenimento sbalorditivo, con lui mi sentii da subito a mio agio ed iniziai ad esporgli la grave situazione che stavo vivendo.

Lui cosa ti disse?
Roberto mi confermò che il caso era molto grave, e mi assicurò le sue preghiere per mia figlia. Ciò che mi disse non lasciò spazio ad alcuna illusione, per cui le mie esigue speranze praticamente svanirono. Eppure... le sue parole furono così piene di forza e di amore, che mi sentii profondamente ed incredibilmente confortato.
Quando lo salutai mi abbracciò intensamente, ed io sentii come una scossa percorrere l'interezza del mio corpo; in quell'attimo provai la netta sensazione che qualcosa di importante era successo.
Tornai a casa un po' confuso, ma anche inspiegabilmente animato da una forza sconosciuta, con la quale riuscii ad affrontare ciò che il mio cervello e il mio cuore non volevano assolutamente accettare.
Ad iniziare da quell'abbraccio, era come se la serenità si fosse impadronita di me. Quell'inattesa pace non mi abbandonò più, neanche nei momenti più drammatici, e così potei affrontare con lucidità le enormi difficoltà provocate dalla malattia della mia bambina, che ogni giorno vedevo sempre di più spegnersi davanti ai miei occhi. Trascorsero nove mesi, la metà dei quali passati in ospedale, e poi Arianna ci lasciò.
Solo a posteriori potei realizzare quanto fosse stata miracolosa per me la serenità che era scaturita dall'incontro con Roberto; la pace con cui avevo saputo affrontare le successive situazioni era, dal punto di vista razionale, assolutamente inconciliabile con il dramma che in famiglia stavamo vivendo.
Subito non ci avevo pensato, ma non appena potei soffermarmi un attimo a rifletterci, mi resi conto che... era come se non fossi più stato io... come se qualcuno mi avesse preso per mano, accompagnandomi e guidandomi. Fu una cosa grandissima... prodigiosa!
Passavano le settimane e tutti in famiglia continuavamo a beneficiare di quella speciale presenza.
La serenità, la forza, la lucidità continuavano ad accompagnarci come durante la malattia di Arianna e noi non accusammo mai alcun momento di disperazione, o di sbandamento.
Io e mia moglie Monica sentivamo sì l'immensa mancanza di nostra figlia, ma c'era un qualcosa di inspiegabile in noi che veniva da dentro e che ci donava, in modo soprannaturale, la forza e la volontà per superare ogni momento brutto... e per continuare la nostra vita.
Ancora oggi, a distanza di tanti anni, io e Monica ci ritroviamo a volte a ricordare questa forza che sentivamo in modo così distinto, e che sicuramente non era nostra

Poi, cosa accadde?
Poco tempo dopo, alcune delle persone che avevo conosciuto nel pullman per Leinì, mi informarono che Roberto celebrava una preghiera vicino a Vicenza.
Vissi impazientemente l'attesa di poterlo reincontrare personalmente.
Quando arrivò quel giorno, feci un'altra sorprendente scoperta: la sua preghiera era diversa, ricca di energia, e provocò in me un insieme di sensazioni particolarissime.
Sentii l'esigenza profonda di dare un seguito a quell'esperienza, e così partecipai ad altri incontri sia nel Veneto che a Leinì. Di volta in volta mi nutrii di insegnamenti e preghiere che finalmente ottennero un effetto per me straordinario, mai provato prima: Dio non era più lontano dalla mia vita!
Cominciai infatti a sperimentarLo dentro di me ed intorno a me... mi sentii di essere immerso nella sua presenza... e finalmente cominciai a “respirarLo” al punto tale che, dopo poco tempo, la vocazione di essere sacerdote di Anima Universale si fece strada nel mio cuore, preannuncio del miracolo più grande che avrei potuto ricevere nel mia vita spirituale: dopo un periodo di preparazione, divenni Ramia l'1.11.1992, uno dei due giorni benedetti che la mia famiglia ha vissuto con una gioia veramente specialissima.

Leinì, 23.09.07 - Il giorno della consacrazione di ramia Monica
E l'altro, qual'è stato?
Il 23.09.2007, quando anche mia moglie Monica si è consacrata Ramia alla presenza dei nostri figli Filippo, Simone e Aurora.
Quel giorno mi ha regalato emozioni fortissime, che mai avrei pensato di poter provare nella mia vita.
Oggi il mio cuore è colmo di gratitudine per tutte queste grazie, ma soprattutto per quel primo incontro con Swami Roberto avvenuto 25 anni fa a Leinì, senza il quale non saprei proprio che direzione avrebbe preso la mia vita e quella della mia famiglia.