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martedì 5 giugno 2012

La migliore difesa...

Un pericolo a cui è esposto ogni essere umano, è costituito dagli attacchi di cattivi pensieri e basse passioni, due nemici che spesso riescono ad intaccare il suo piano interiore mettendolo in grave difficoltà.
Di solito questi attacchi hanno luogo in modo progressivo attraverso un processo che, per fare un esempio, la tradizione mistica del Cristianesimo orientale generalmente riassume in 5 fondamentali tappe:

1) la prima suggestione al male;
2) un "discorso" con la suggestione;
3) la lotta contro la tentazione;
4) il consenso al peccato;
5) la schiavitù del peccato, delle passioni.

I primi tre livelli contrassegnano il crescente turbamento della tranquillità dell'anima e della vita spirituale, mentre dal quarto comincia il vero e proprio "peccato", che esiste laddove il male viene compiuto deliberatamente, con il consenso della volontà.

Un po' tutte le dottrine spirituali insegnano che per contrastare questa deriva interiore è necessario assumere adeguate contromisure, e parole quali “vigilanza”, “sobrietà”, “purezza” ben descrivono gli atteggiamenti normalmente consigliati per difendersi dagli attacchi dei nemici sottili.

Però... non sempre viene tenuta nella giusta evidenza una verità che è possibile cogliere con una metafora calcistica: chi pensa solo a difendersi prima o poi un gol lo prende, per cui la miglior difesa... è quella di spingersi in attacco, anticipando le mosse degli avversari.
Infatti, il modo migliore per difendersi da pensieri malvagi e passioni istintive è proprio quello di "giocare d'anticipo", impegnandosi a costruire azioni di carità per il prossimo.
Così facendo si potrà sperimentare che l'amore e la solidarietà verso gli altri sono talmente coinvolgenti... da non lasciare spazio a nient'altro.

« La carità cristiana non è solo un teorico amore universale per l’umanità, ma è soprattutto culto al Signore; Lui si rende visibile in ogni persona che vi è accanto, in attesa che voi possiate esprimergli Amore. Rammentate sempre che colui che può essere ritenuto dalla società l’ultimo tra tutti gli uomini, rappresenta comunque Dio!»
       (Swami Roberto, tratto dal libro "Ascoltando il Maestro", vol.2, pag.194)