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lunedì 24 giugno 2013

Allunaggio ramirico

Torino, la città che ha dato i natali a Swami Roberto, oggi festeggia il suo Santo patrono: S.Giovanni Battista.
Ebbene... proprio San Giovanni vi sta guardando dall'opera d'arte che vedete qui a fianco, che per me è la più cara tra quelle realizzate dal Caravaggio, in quanto sento molto vicina l'ispirazione che ha portato il celebre e geniale pittore a rappresentare San Giovanni mentre abbraccia l'Ariete, simbolo di Cristo.
Accompagnati dallo sguardo del precursore del Messia, io vi porto a conoscere un po' meglio una "figura" che, insieme a quella dell'ariete, ha avuto un ruolo da protagonista negli "autoscatti sulla mia fede" di questa mia nuova rubrica.
Mi riferisco alla luna piena, che sotto il cielo dell'ariete è presente non solo alla nascita di Swami Roberto, ma anche nei momenti cruciali dell'Ebraismo (liberazione dalla schiavitù d'Egitto) e del Cristianesimo (resurrezione di Gesù)... ed è quindi "figura" trasversale della Pasqua.
Qual è il significato della presenza tanto assidua di questo plenilunio nella storia Giudeo-cristiana del pianeta, tenendo anche conto della Rivelazione divina avvenuta sul "Sinai", un nome che significa "monte della luna"?
La risposta più semplice si può ricercare nelle caratteristiche lunari che già sono note, a partire dal fatto che la luna è lo strumento di misura universale del tempo, e dunque rappresenta la periodicità...
Oppure, si può anche pensare alla sua dinamica di crescita e decrescita che, culminando in una scomparsa che non è mai definitiva, ne fa un simbolo universale di nascita e rinascita, di rinnovamento, di trasformazione... ecc. ecc. ecc.

Al di là di tutto ciò che già è conosciuto, un giorno il mio personale itinerario di fede mi ha però portato verso una faccia lunare inesplorata nella quale oggi conduco anche a voi.
Questo mio odierno “giro sulla luna” inizia dal termine ebraico Yareah, che significa appunto “luna” ed è all'origine del nome Gerico (in ebraico Yĕriḥō)... la “Città della Luna” situata non lontano dal punto in cui il Giordano sfocia nel Mar Morto.
Gerico è considerata dagli studiosi la città più antica del mondo e, come sapete, è nota per essere “protagonista” di una delle parabole più celebri del Vangelo.
Alla domanda del dottore della legge che gli chiede: “chi è il mio prossimo?” (Lc 10,29), Gesù risponde con l'esempio del buon samaritano: sulla via di Gerico, che dall'altura di Gerusalemme scende verso l'avvallamento del Mar Morto... di fronte ad un viandante che era stato derubato e ridotto in fin di vita dai briganti... il sacerdote ed il levita "tirano dritto” mentre il buon samaritano si ferma e presta soccorso.
Proprio lui, che i primi due considerano un eretico, dimostra cosa significhi mettere in pratica la Carità, e così ne diventa l'esempio che passa alla storia religiosa dell'umanità.

Questa via evangelica dell'antica città di Gerico non poteva che dare un insegnamento a sua volta antico, cristianamente “primordiale”, che precorre qualsiasi altro precetto o principio: la Carità viene prima della dottrina, e spesso per praticarla bisogna “scendere da Gerusalemme”, cioè bisogna scendere dal piedistallo del culto per poter essere il prossimo di chi soffre.
Inoltre... il quesito posto dal dottore della legge: “chi è il prossimo?”... trova soluzione non nella ricerca di “un” prossimo da amare... bensì nella capacità di farsi prossimo, cioè di aprire il proprio cuore alla Carità verso chiunque abbia bisogno.
Così, la strada di Gerico diventa la strada della Carità a-confessionale, quella che è alla radice di ogni essere umano... quella che non conosce barriere e quindi va anche al di là del culto professato, per soccorrere qualsiasi essere umano che si trovi nel buio della sofferenza.

E cosa c'entra in tutto ciò la luna ? Qual è il suo ruolo?
Pensando alla “primordialità”, io penso che da quando mondo è mondo la luna riflette la luce del sole illuminando la notte... ed in fondo... per essere caritatevoli bisogna essere un po' come la luna, imparando a riflettere la Luce di Dio a beneficio di quanti vivono nell'oscurità del dolore.
E poi... la "Città della Luna" mi “parla” anche della prima fortezza conquistata dal popolo ebraico per poter entrare nella Terra Promessa: espugnare Gerico è un'impresa ardua ma, racconta la Bibbia, “Quando si suonerà il corno dell'ariete (...) allora le mura della città crolleranno e il popolo entrerà” (Giosuè, 6,5)
Ci risiamo!... la Città della Luna è conquistata grazie alla voce sacra dell'ariete... e così, in una sorta di “rimbalzo” spazio-temporale, mi ritrovo di nuovo al punto di partenza, abbracciato dalla luna e dall'ariete.

Però... dopo aver condiviso con voi questo mio personale “allunaggio”, ora posso "zoommare" ancor di più sul 9 aprile 1963, giorno della nascita di Swami Roberto, per focalizzare un ulteriore straordinario messaggio:
quella specialissima luna piena del cielo dell'ariete, il “Sinai celeste” del popolo ramirico, ha mostrato in anticipo la pienezza della Carità che il mio Maestro è venuto ad annunciare al mondo attraverso Anima Universale, la Chiesa cristiana che incarna la religione dell'Amore senza barriere, perché è una Chiesa capace di percorrere la via di Gerico soccorrendo qualsiasi essere umano sofferente si trovi sulla sua strada, senza chiedergli prima quale sia la sua appartenenza religiosa.

Guardatevi un po' intorno, e chiedetevi quante Chiese oggi riescono ad immettersi in questo viaggio, che richiede di saper scendere dalla “Gerusalemme” del proprio culto, per aiutare il prossimo liberi da qualsiasi secondo fine "religioso"...
Io ho guardato... e fuori dalla mia Anima Universale ho visto tante strade religiose (GRAZIE A DIO NON TUTTE !) vincolate ad un culto letteralmente "idolatrato", lungo le quali il soccorso ai "viandanti" percossi dalla malattia e dalla fame viene prestato al fine di convertire...
Altre volte, ho visto "fedeli cristiani" che non si fanno problemi a "tirare dritto" di fronte ai sofferenti che hanno il "torto" di professare una fede "sbagliata" perché diversa dalla loro.

Comunque... la via di Gerico è assai poco frequentata anche per un altro motivo: i passi del Buon Samaritano scendono verso la valle del mar Morto, noto per essere il punto più profondo della superficie terrestre, le cui acque sono così piene di sale che nessun pesce vi può vivere... ed infatti la strada di Gerico è la via di quella forma di umiltà che tra tutte è la più "bassa", e quindi spiritualmente la più elevata: quella che porta a "morire a se stessi" affinché tutto il proprio essere "evapori" verso Dio, in una condizione spirituale nella quale le "acque dei propri pensieri" sono pienamente "salate" di discernimento.
Proprio questo "sale" conferisce alla Carità la pienezza della sua dimensione tridimensionale che, come vi ho già raccontato in un apposito articolo ("Tridimensionalità"), è "comparsa" nel mio orizzonte spirituale come un'alba nuova portata dalle Parole divine di Swami Roberto.
E' stato grazie all'ascolto del Suono Sacro del "Corno d'ariete" ramirico che io ho visto crollare le mura della mia personale "Gerico".
Ciò è accaduto perché il mio Maestro mi ha parlato non "soltanto" della carità materiale, che è accessibile ai cuori generosi... o della carità intellettuale, appannaggio delle menti aperte che cercano il dialogo con la "diversità"...
Ancor di più, Swami Roberto mi ha fatto conoscere la Carità spirituale, quella che è accessibile unicamente ai "privilegiati" che sanno riconoscere il loro Sè divino, e poi sanno esprimerLo compiutamente.

Ora... mi viene in mente il celebre e meraviglioso inno nel quale San Paolo proclama che tutti i beni e le virtù del mondo a nulla gioverebbero, senza la Carità.
San Paolo l'ha detto... Swami Roberto, oltre a dirlo, ha anche fondato una Chiesa cristiana che insegna come metterlo in pratica.
Per questo si può proprio dire che Anima Universale "viene dalla luna": perché il mondo in cui viviamo è allergico alla Carità insegnata da Cristo, e non a caso anche oggi chi la mette pienamente in pratica rischia di passare per eretico... come era considerato eretico il samaritano sulla via di Gerico.
Sapete che vi dico? Ieri come oggi  per essere veramente discepoli di Cristo bisogna "fregarsene" del giudizio altrui... bisogna  praticare la Carità senza badare al disprezzo religioso distribuito a piene mani dagli interpreti "ufficiali" del culto... bisogna fare quello che gli odierni "dottori della legge" non si "abbassano" a fare.

Questo è il "programma" spirituale del fedele cristiano ramirico, ovvero di colui che grazie alla voce dell'Ariete divino vede crollare i muri che limitano la Carità, e così ha la possibilità e la responsabilità di conquistare la "città della luna"...
Sì, questo è l'"allunaggio" compiuto da quanti accolgono nell'intimo della loro coscienza gli insegnamenti dell'Ariete Swami Roberto, e li fanno diventare il "sale" del loro mare interiore.
Ecco... grazie al Suono Sacro del corno dell'Ariete anche voi potete adesso poggiare i vostri piedi sul pianeta della Carità divina, e la luna è piena...mente conquistata!

Om Kriòs tou Theou, Om




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