La vicinanza di queste due parole... "buono" e "nuovo"... mi fa oggi pensare ad una specifica lettera dell'ebraico biblico, la TET ( T nei caratteri romani), alla quale la tradizione rabbinica attribuisce il significato di “bontà” (in ebraico TOV) perché appare per la prima volta nella Bibbia nel versetto della Genesi immediatamente successivo alla creazione della Luce: “E Dio vide che quella luce
era buona” (Gen 1,4).
A questo significato di bontà se ne aggiunge tradizionalmente un altro, perché la tet è la nona lettera
dell'alfabeto ebraico alla quale viene perciò attribuito il
valore numerico 9 che... corrispondendo ai 9 mesi della gestazione umana... richiama simbolicamente la nascita di ciò che è nuovo.Questa caratteristica viene matematicamente confermata dal fatto che il nove è la cifra del sistema decimale che fa da "ponte" verso la nuova decina... ma non solo...
Anche dal punto di vista linguistico, è palese l'assonanza esistente tra le parole italiane "nuovo" e "nove", che in francese possono diventare infatti una sola: "neuf".
Ecco allora che... pensando al versetto genesiaco in cui Dio vide la bontà della Luce nuova... oggi mi viene naturale completare così l'augurio rivolto in particolare alla mia famiglia religiosa:
Buon anno nuovo a tutti noi, nella Luce di Colui che è nato nel giorno per noi "pasquale" del nove aprile... novantanovesimo giorno dell'anno... per benedire spiritualmente le nostre vite con la divina spinta al rinnovamento interiore che proviene dalla resurrezione di Cristo.