mercoledì 19 agosto 2015

Oltre la mela

Pur se i più sono abituati a crederci sin da bambini... nella Bibbia non c'è alcuna traccia della mela con la quale il serpente avrebbe tentato Eva.
Si tratta dunque di una "leggenda metropolitana", scaturita da un'affinità lessicale presente nella lingua latina tra i vocaboli malus (che significa “melo”), malum (“male”), e malus (“cattivo”)... che è responsabile di questo comunissimo equivoco.
In realtà, l' “albero della conoscenza del bene e del male(Gen.2,9) non va interpretato in senso botanico, bensì simbolico... ed il messaggio da cogliere è assolutamente fondamentale:
L'azione del male si esprime nella “tentazione”, ovvero nell'attirare l'essere umano in una direzione opposta rispetto a quella che dovrebbe spiritualmente percorrere.
In cima alla lista degli infiniti inganni con i quali il nemico di Dio realizza questo suo malefico proposito, c'è l'induzione ad "abboccare all'amo" di quell'ignoranza spirituale che è "letale" per l'essere umano, perché lo induce poi ad ingannarsi da solo... nell'accontentarsi di un'alterata percezione della realtà.

Il male 
vuole togliere all’individuo 
il senso reale 
della sua esistenza,
logorandolo 
giorno dopo giorno 
con il vuoto dell’apparire, 
del materialismo 
o della rassegnazione.
       (Swami Roberto)

L'ignoranza spirituale agisce come un vero e proprio “incantesimo”, chiamato per esempio “maya” in oriente, a seguito del quale l'essere umano è distolto, dice Swami, dal “senso reale della sua esistenza”.
Sono purtroppo in molti a trovarsi in questa condizione anche perché, nelle sue versioni più sofisticate, la tentazione illusoria si camuffa proprio con la moralità, nel senso che non si propone in un modo grossolanamente esplicito... cioè come un male facilmente riconoscibile... bensì come un bene che, pur essendo tale, non è ancora il vero bene al quale, in assoluto, bisognerebbe ambire.

E' questo uno dei "frutti" dell' "albero della conoscenza del bene e del male": accontentarsi di una cognizione "solo" umana di bene... senza preoccuparsi di incrementarla con quel "valore aggiunto" al quale solo la Divina Conoscenza permette di accedere.
Infatti, il vero Bene che noi possiamo compiere nella nostra vita, ci può essere mostrato nella sua interezza solo dalla perfetta Verità di Dio che, elevando la nostra consapevolezza interiore, eleva anche la nostra capacità di amare.
Per questo la scelta più "decisiva" che ciascuno può fare nel corso della sua esistenza, riguarda la via spirituale da imboccare e poi da percorrere per avvicinarsi alla Luce e all'Amore di Dio.
Soltanto coloro che scelgono in modo consapevole questa via... senza limitarsi per esempio ad una religiosità abitudinaria frutto unicamente dell'educazione ricevuta...  pongono per davvero Dio al centro della propria vita, e così si mettono nelle condizioni di poter beneficiare dell'aiuto di Colui che è l'unico a poterci insegnare come spezzare l'incantesimo dell'ignoranza spirituale, verso il quale vorrebbero invece attrarci le "sirene" illusorie del malus di cui ci parla la Genesi.      

Tutto è sbiadito, se SEPARI Dio dal tuo quotidiano.
Non rinchiuderLo solo nei tuoi ritagli di tempo dedicàti alla spiritualità.
Ma fai che la tua spiritualità invada tutto il tuo tempo.
     
       (Swami Roberto)