Mi riferisco al fatto che nella lingua ebraica le azioni del presente... essendo avvenimenti che sono in corso di svolgimento mentre si sta parlando... vengono espresse in forma di participio, cioè nel loro svolgersi, per cui... tanto per fare un esempio... l'azione “io mangio” viene resa con l'espressione “io mangiante”.
Questa caratteristica è assai significativa, perché riflette la realtà dell'azione presente che non può essere “fermata”, ma soltanto espressa nella sua dinamicità... ovvero nel suo essere una “porta” di passaggio tra la sua “archiviazione” non ancora avvenuta nel passato, e la sua “realizzazione” non ancora completamente “sopraggiunta” dal futuro.
Anche osservando questa "sfaccettatura" linguistica, è così possibile "alzare" il proprio sguardo dalla dimensione di ciò che è transitorio, per proiettarlo verso l'Assoluto... dell'Eterno presente di Dio.
Eccomi così arrivato alla mia odierna "destinazione": una “Photo by Swami” sulla quale i miei pensieri "presenti" possono camminare ancora per un po'...
« Siamo il passaggio…
Siamo di passaggio… ma l’egoismo interrompe questa memoria. »
(Swami Roberto)
Puntata successiva: Dalle tenebre... alla Luce dell'immortalità
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