Mi riferisco alla “luce”, che è custodita nella radice indoeuropea div (che significa "luminoso, splendente") la quale... passando per il termine latino “deus”... diventa per esempio Dio in italiano, Dieu in francese, Dios in spagnolo... ecc.
In generale, nelle varie religioni, la luce è un simbolo divino trasversale e, per quanto riguarda le scritture cristiane, è soprattutto l'evangelista Giovanni ad assumerlo e ad attribuirgli una grande ricchezza di significato.
Lui infatti scrive che il Logos-Cristo è la “Luce vera, che illumina ogni uomo”(Gv 1,9) precisando che “la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno compresa”(Gv 1,5), come scrivono alcune traduzioni bibliche... oppure “non l'hanno vinta”, come scrivono altre... in una bivalenza di significato resa possibile dal termine greco “katelaben”(Gv 1,5).
In particolare... la seconda accezione di questo termine... "non l'hanno vinta" [la luce]... mi fa oggi pensare al fatto che l'atavico dualismo tra Luce e tenebre non è una “lotta”, come molti sono soliti pensare...
Si tratta invece di un'alternativa inconciliabile, nel senso che quando la Luce è presente, le tenebre sono automaticamente vinte... com'è possibile constatare anche dall'esperienza fisica, nella quale l'oscurità può essere “presente” solo se la Luce è “assente”.
E poiché la Luce divina di per Sé è costantemente presente nel Cristo-Vita, che permea l'ovunque di questa dimensione... a fare la differenza, nel bene o ahimè nel male, è sempre e solo la libertà dell'essere umano che può accogliere... oppure no... l'Epifania della Luce divina nella sua vita.
Inoltre, proprio per il fatto che la Luce divina è un simbolo religioso "trasversale", è possibile ritrovare il principio dell'Epifania della Luce anche in altri "orizzonti" di fede, come per esempio nel mantra più famoso dei Veda, la Gāyatrī(Ṛgveda III,62,10), nota anche come la “Madre dei Veda” (Atharva-veda XIX,71,1)... che il filosofo, teologo e sacerdote cattolico Raimun Panikkar traduce cosi':
« OM bhūr bhuvaḥ svaḥ
tat saviturvareṇyaṃ Meditiamo sullo splendore glorioso
bhargho devasya dhīmahi del divino Vivificatore,
dhiyo yo naḥ pracodayāt possa Egli illuminare le nostre menti
OM bhūr bhuvaḥ svaḥ »
(Ṛ.Panikkar, I Veda, Ed.Rizzoli 2001, pag.51 )
Oggi... posso dunque pensare all'Epifania di Gesù sentendomi idealmente vicino a quei fedeli, nelle differenti religioni, che celebrano anch'essi la manifestazione universale della Luce divina
P.S. - Riguardo a questo tema, suggerisco anche la lettura del mio post “L'ex anello mancante”.
Puntata successiva: Maternità divina
Torna all'indice: "Autoscatti sulla mia fede"