lunedì 12 marzo 2018

Maternità divina


ॐ  (Om)
tat savitur varenyam
         (
Meditiamo sullo splendore glorioso)
bhargo devasya dhīmahi
         (
del divino Vivificatore.)
dhiyo yo nah pracodayāt 
         (Possa Egli illuminare le nostre menti!)
  (Om)
RV III,62,10

Questa famosissima invocazione tratta dai Veda, di solito introdotta dalle parole "bhūr bhuvah svah", è nota come “Gāyatrī”, o anche "Savitri" in riferimento al sole (in sanscrito "Savitr") inteso quale simbolo del Supremo Dio datore di Vita.
In un'altra sua denominazione la Gāyatrī è "Vedamata", cioè la “Madre dei Veda” (AV XIX,71,1) ... ed in uno di questi inni  (AV XIII,1,10) Lei è presentata anche come Madre di quel sole nascente rispetto al quale "l'aurora è identificata con la Gāyatrī" (R.Panikkar, "I Veda", RCS 2001, p.53).
"Dell'Aurora Tu sorgi più bella" dice anche un famoso canto rivolto alla Madonna, e per chi evita di cadere nelle "trincee" teologiche scavate dagli integralismi religiosi... diventa naturale osservare come la materna immagine della Gāyatrī incontri simbolicamente la Theotokos, la Piena di Grazia che ha partorito il "Sole" di Cristo, che è “la vita” (Gv 14,6) e “la luce del mondo” (Gv 8,12).
È pensando a Lei... la Madre della vita che abbraccia maternamente l'intera umanità... che io canto le antiche parole della Gāyatrī.

P.S. Su questo argomento, vedi anche: "L'Epifania universale della luce"



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