Non è poi difficile trovare molti altri brani, sia religiosi che "laici", dove viene denunciato questo modo nefasto di utilizzare il linguaggio umano... e poiché la calunnia costituisce uno dei modi più “popolari” di dare applicazione al detto “ne uccide più la lingua che la spada”... chiunque può trovarsi prima o poi costretto, anche senza volerlo, a fare i conti con il ruolo passivo di “calunniato”.
Invece... solo mediante il concorso della propria volontà si può avere un ruolo attivo in questo “pluriomicidio” perpetrato dalla calunnia... rispetto alla quale, pertanto, è spiritualmente fondamentale dissociarsi... anche evitando di incorrere in un errore molto comune : quello di accettare a-criticamente come vere le parole pronunciate da qualcuno contro qualcun altro, rischiando così di essere complici di verità presunte che sono menzogne vere.
Inoltre... un po' tutti possono essere insidiati anche dalla tentazione di giustificarsi operando una distinzione tra la calunnia “pesante” e quella “leggera”... pensando per esempio:
« Ma in fondo è solo un pettegolezzo... che male faccio?...»
Invece... anche riguardo a questa apparente leggerezza Swami non è affatto "leggero":
« Il pettegolezzo è una droga allucinante.
Crea dipendenza. Genera confusione. Distorce la realtà.
Il pettegolezzo uccide. »
(Swami Roberto)
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