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domenica 2 ottobre 2016

I nostri fratelli "animali"

Oggi ho incontrato un ragazzo che ha letto il mio post « Umane "bestie" » e, incuriosito, mi ha chiesto se potevo dargli qualche altro ragguaglio biblico in riferimento al fatto che, oltre all'essere umano, anche gli esseri viventi del regno animale hanno una loro individualità spirituale.
Ho allora iniziato a parlargli di uno dei concetti biblici basilari, quello contenuto nel termine ebraico rûah (tradotto nell'italiano “spirito”)... “Che sta ad indicare – gli ho detto - lo Spirito divino... come pure lo spirito vitale degli esseri umani, ma anche degli animali”...
“Sì – mi fa lui – ma il fatto che Dio doni la Rûah sia agli esseri umani che agli animali affinché vivano, non significa poi che gli animali abbiano necessariamente una individualità spirituale che va oltre la morte corporale”...
“Se è per questo – gli ho detto allora –  di per sé il concetto biblico di Rûah non implica l'esistenza post-mortem neanche per gli esseri umani...
Gli ho infatti ricordato, a titolo di esempio, il passaggio di Qohelet: “La sorte degli uomini è la stessa di quella degli animali: come muoiono questi, così muoiono quelli. Gli uni e gli altri hanno uno stesso soffio vitale, senza che l'uomo abbia nulla in più rispetto all'animale” (Qo 3,19)...
Dal momento che lui osservava come si trattasse di una visione “pessimistica”, da ritenersi superata dalle successive concezioni bibliche che introducevano il concetto spirituale di "vita eterna" (vedi il mio post "Dalla fine di tutto... alla vita eterna") allora gli ho detto:
« Sì, appunto, ma il testo biblico... che ha accolto solo tardivamente il concetto di “vita eterna”... non dice che questa "vita eterna" spetti solo agli uomini, e non agli animali. Invece, se si legge per esempio il salmista che scrive: “uomini e bestie tu salvi, Signore” (Sal 36,7) ... emerge un comune "orizzonte" ultraterreno. »
Dopo questa considerazione... il nostro odierno discorso è arrivato alla sua conclusione.
« In ogni caso - ho detto al mio interlocutore al momento dei saluti - al di là di questi ed altri pensieri teologici, ciò che più parla "a favore" della dignità spirituale dei nostri amici animali, è il calore con cui sanno riscaldare le nostre vite ».  

« I nostri fratelli "animali" ci amano con gesti sorprendenti.
Comunicano con noi attraverso il loro sguardo.
È telepatia e empatia che raggiunge il cuore di quanti si lasciano coccolare da questi amici
che hanno il "compito" di farci sentire più buoni. »

(Swami Roberto)





P.S. - Su questo argomento, vedi anche il post: "Orme di Shalom"


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