lunedì 9 aprile 2018

Dal "vedere"... al "riconoscere"

(Trascrizione sintetica del mio intervento durante il Darshan che Swami Roberto ha donato oggi, nel giorno del suo compleanno)

Il 9 aprile dell'anno 30, nel giorno della sua resurrezione, Gesù si è manifestato con il suo corpo ai discepoli... 
Anche se, solitamente, si usa parlare delle “apparizioni” di Gesù... in realtà questa parola non è la più adatta... visto che al giorno d'oggi si presta ad essere intesa come un “apparire” più o meno etereo, legato alle emozioni... talvolta più o meno fantasiose... di chi ne fa esperienza.
Invece, il verbo appropriato... che infatti è usato nel Nuovo Testamento per le manifestazioni di Gesù risorto, è : “vedere”. Sì... Gesù fu proprio visto... fisicamente.
In particolare... ci sono alcuni celebri episodi, nei Vangeli di Luca e Giovanni... in cui si parla di questo “vedere” fisico, e si capisce anche che si tratta di un “vedere” che, comunque, da solo non basta.
Possiamo rendercene conto ricordando per esempio Maria di Magdala, che vede Gesù risorto, ma non Lo riconosce, e Lo scambia per “il custode del giardino” (Gv 20,14-15)... nonostante lei avesse trascorso tanto tempo con Lui prima della sua morte in croce.
Oppure possiamo ricordare due dei discepoli che erano in cammino verso Emmaus : anche loro, evidentemente, avevano conosciuto bene Gesù prima della sua morte... eppure... quando Lo vedono risorto, che si avvicina e si mette a camminare al loro fianco... e a parlare con loro lungamente...  non Lo riconoscono (cfr. Lc 24,16).
E, qualche giorno dopo, lo stesso accade ai sette discepoli che... racconta l'evangelista Giovanni... tornano da una pesca infruttuosa sul lago di Tiberiade, in Galilea, e “vedono” un uomo sulla riva... ma “non si accorgono che era Gesù” (Gv 21,4)… nonostante per mesi e mesi avessero percorso assieme a Lui le strade polverose della Palestina.
Ma... viene naturale chiedersi : com'è potuto accadere ?
Questi discepoli ci vedevano bene!... e con quegli stessi occhi avevano visto il Cristo compiere segni miracolosi...  Lo avevano ascoltato mentre dava i suoi insegnamenti straordinari... avevano condiviso tanti momenti con Lui…
E allora, com'è stato possibile che, una volta tornati a vederLo  presente con il suo corpo davanti a loro... neanche si siano accorti che era Lui... ed abbiano pensato che si trattasse di un uomo qualunque?
In realtà... attraverso queste situazioni di per sé incredibili... è proprio questo che Giovanni e Luca hanno voluto dirci:
“vedere” non basta... quando questo “vedere” rimane confinato nella prospettiva comune del mondo, che “vede”... senza realmente “riconoscere” ciò che sta oltre!
E questo accade, perché... coloro che rimangono rinchiusi nel “vedere” che è frutto della mentalità fisica, materiale, del mondo... non "riconoscono" la presenza del Cristo vivente... e quindi per loro è come se Gesù fosse rimasto rinchiuso nel sepolcro.
Invece Lui è risorto, Lui è veramente risorto... ma... ci dicono questi brani del Vangelo, il tempo della Pasqua si compie pienamente solo per chi... aprendo gli occhi dello spirito... riconosce il Cristo che vive... riconosce l'Immanu-El... il Dio presente in mezzo a noi.
Ecco dunque la chiave della Pasqua:  riconoscerLo con lo sguardo dello spirito !
E' questa la “porta” che Maria di Magdala e i discepoli hanno dovuto attraversare, per partecipare pienamente alla Pasqua di Cristo... e questo passaggio... dal “vedere” con gli occhi fisici, al “riconoscere” con gli occhi dello spirito il Cristo vivente... è la “Pasqua” della propria interiorità, è il sigillo della propria resurrezione interiore.

Questo è il passaggio che, evidentemente, interpella anche ciascuno di noi, che siamo qui, oggi, a celebrare la Pasqua della nostra Anima Universale...
Sì, questo passaggio... dal “vedere” fisico, allo sguardo dello spirito... ci interpella personalmente, ed in modo per noi del tutto speciale, proprio in questo giorno... che è il dì natale di Swami... perché questo giorno, supremamente benedetto, ci ricorda anche...
che chiunque può vedere il corpo fisico di Swami Roberto... ma non tutti hanno occhi spirituali sufficientemente aperti, per riconoscere il Cristo che dimora in Lui.

Sì, Swami… il Cristo che dimora in Te io L'ho riconosciuto…
E per questo dico Gloria al Signore... Alleluia! Alleluia! Alleluia!


Puntata successiva: Visione "a grandangolo"


Torna all'indice: "Autoscatti sulla mia fede"