(Bhagavad Gītā 17,23)
Il mantra OM TAT SAT si riferisce qui alla sillaba sacra OM con il significato che “quello” (TAT) è “ciò che è” (SAT), ovvero “l'essere” in quanto espressione della suprema realtà divina del Brahman.
Leggendo questo mantra, mi vengono oggi in mente i numerosi versetti del Vangelo di Giovanni nei quali Gesù dice di Sé “Io sono”*... e così si presenta quale espressione di "Colui che è", ovvero del Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe che si è auto-definito con la celebre frase “Io sono colui che sono” (Es 3,14).
Ecco allora che proprio pensando a "ciò che è"... ovvero all'espressione dell' "Essere" eternamente presente di Dio... è possibile immaginare un "ponte" che si inarca tra l'Om e il Cristo, mettendo in comunicazione i due diversi "mondi" teologici della Bhagavad Gītā e della Bibbia.
Questo "ponte" è percorribile per chi trova "l'ex anello mancante" di cui vi ho parlato in questo mio Diario.
* Gv 6,35.48.51: Gv 8,12.58; Gv 10,7.9.11.14; Gv 11,25: Gv 14,6; Gv 15,1.5; Gv 18,4.8
P.S. - Vedi anche la voce "Io sono", nel Glossario del mio blog "Sui sentieri del Vangelo di Giovanni"
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