“Colui che dimora nella terra, e tuttavia è differente dalla terra...
Colui che dimora nell'acqua, e tuttavia è differente dall'acqua...
Colui che dimora nel vento, e tuttavia è differente dal vento...”
Questa antica Upanishad (BU III,7,3-7)*, che riconosce la presenza del Divino “IN” ogni elemento del cosmo, continua poi ripetendo la stessa affermazione per il fuoco, il cielo, ecc. … oltre che per gli “esseri viventi” nei quali Dio è presente pur essendo “diverso da tutti gli esseri” (BU III,7,15)... a sottolineare quel principio che, per esempio, è riconoscibile anche nel celebre mantra sanscrito "Ang Sang Wahe Guru", che significa “In ogni cellula del mio corpo e in tutto il mio essere, Dio è lì”.
Coloro che, in Occidente, fanno fatica a conciliare questo principio di Onnipresenza divina con il messaggio cristiano, farebbero bene a tener conto dei concetti teologici cristiani-ramirici di cui vi ho parlato nel post “Cristo… Vita cosmica”.
* Brhadāranyaka-upanisad