giovedì 25 gennaio 2024

Superbia... e antidoto

« Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio, perché in lui è radicata la pianta del male » (Sir 3,28)

Tra gli effetti deleteri della superbia, c'è quello che colpisce chi... sentendosi un “padreterno”... crede di poter fare a meno anche di Dio, illudendosi di poter orgogliosamente bastare a se stesso.

Nella prospettiva della fede, un fondamentale “antidoto” alla superbia è costituito dal “timor di Dio” di cui parlano le Sacre Scritture... purché lo si comprenda nel suo corretto significato:

Ben lungi dall'equivoco nel quale infatti cadono coloro che lo fraintendono (interpretandolo come una sorta di fede paurosa che sarebbe chiaramente incompatibile con l'amore)... il biblico “timore di Dio”, correttamente compreso [a], porta tra l'altro a riconoscersi piccoli dinnanzi alla Grandezza del Padre nostro... Divina Sorgente d'Amore e di Vita da cui dipende ogni attimo della nostra umana esistenza. 

E' questa la consapevolezza che da un lato umilia le superbe pretese del proprio ego... e dall'altro fa scaturire
l'esigenza di cercare aiuto e protezione tra le “braccia” misericordiose di Dio... come per esempio ben ci ricorda anche quest'altro passo tratto dal Siracide: “Gettiamoci nelle mani del Signore e non in quelle degli uomini; poiché come è la sua grandezza, così è anche la sua misericordia” (Sir 2,18).

---
[a] Del significato spirituale di questa espressione alla luce degli insegnamenti di Swami, già vi ho parlato in questo blog nel post: Fare del proprio meglio per piacerGli... 
---
Nel mio blog “Un mio viaggio nel Soprannaturale sulle impronte di Swami Roberto”, vedi anche il post “I doni dello Spirito: Timore-Amore (Jir'at) del Signore”.