giovedì 8 febbraio 2024

Obiettivo... e responsabilità

“Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Mt 5,8)

Questa beatitudine... ovvero questo stato di felicità annunciato da Gesù a coloro che realizzano in sé la purezza di cuore, può anche apparire come un obiettivo pressoché impossibile da raggiungere... vista l'abbondanza di difficoltà e limiti che possono caratterizzare la nostra umana esperienza, ostacolando in vario modo i nostri tentativi di percorrere la via della purezza.

Sennonché... l'essere puri è invece un obiettivo alla nostra portata... e a rendercene conto può aiutarci la constatazione del fatto che la purezza non è una virtù che richieda l'acquisizione di qualcosa di esterno a noi...
Non si tratta cioè di aggiungere qualcosa che non abbiamo... quanto invece di toglierci di dosso tutto il “surplus” che non ci appartiene e che costituisce, per l'appunto, l'impurità che ci inquina “coprendo” la purezza del nostro Sé spirituale... che abbiamo pertanto la necessità di riscoprire.

In sostanza il recupero della propria individuale purezza è un obiettivo spirituale da porsi e, al contempo, anche una responsabilità da assumersi... per rispettare fino in fondo l'essenza divina del proprio Sé.
Ed è infatti proprio da lì... dalla profondità della nostra essenza spirituale... che parte lo “sguardo” che rende possibile “vedere Dio”.

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« Cosa manca in questo pianeta? La purezza, la cui carenza ci rende tutti più poveri.
Purezza di intenti, di pensieri, di sguardi, purezza di sentimenti. Purezza intesa come verità, limpidezza, chiarezza, trasparenza. La capacità di specchiarci in noi stessi senza l’ostacolo di nessuna ombra. La purezza negli occhi di chi non ti giudica e non viene giudicato. Purezza, non dietrologia… purezza, non secondi fini. Purezza non formalità. Ecco, abbiamo bisogno di purezza perché il nostro cuore è ormai torbido, la mente è inquinata dalla malizia dell’ego, il corpo dalla prepotenza dell’istinto. Siamo nati puri, veri… ritorni a noi tanta bellezza.»
(Swami Roberto)