domenica 8 giugno 2014

Il "profumo" dello Spirito Santo

In un commento ad uno dei proverbi biblici “Va' con i saggi e saggio diventerai” (Pv 13,20)... un noto rabbino interpreta questa massima sapienziale con una parabola:
« A che cosa è simile colui che diventerà saggio camminando con i saggi? 
A un tale che era entrato nella bottega del profumiere. Benché quello non gli avesse venduto, né lui avesse acquistato nulla, quando ne fu uscito il suo corpo e i suoi vestiti profumavano, e quel profumo non svaporò per tutta la giornata. 
Per questo si dice: “Chi cammina con i sapienti diventerà sapiente” » (Rabbi Natan, Pirqué Avot, cap.11).
L'intuizione deve lavorare un po' per mettere in relazione la saggezza che si può acquisire stando alla presenza di un saggio... con il profumo del quale si può rimanere impregnati entrando da un profumiere.
Infatti, solitamente si intende la saggezza come un'acquisizione frutto della consapevolezza maturata con l'esperienza vissuta... e non come un qualcosa che resta semplicemente appiccicato addosso.
Però, questa ardita metafora di rabbi Natan porta alla luce un aspetto un po' nascosto della realtà: anche chi non riesce ad “acquistare” qualcosa da un saggio sul piano della consapevolezza, accompagnandosi a lui rimane comunque “impregnato” della sua presenza, di cui trascina una sorta di “profumo” nella propria vita.
Questo fenomeno... che in rapporto alla saggezza umana può essere sovente riscontrato... trova peraltro la sua piena applicazione sul piano della Sapienza divina, in presenza della quale è impossibile restare impermeabili... salvo il caso in cui la si voglia espressamente rifiutare con un atto di umana libertà, che Dio sempre rispetta.

Prendendo spunto da questo commento biblico, mi viene ora in mente il darshan di Swami Roberto nel quale... ormai da tanti anni... sono "abituato" a vedere la Sapienza del Maestro toccare le anime, smuovere le coscienze, accendere dei processi di conversione interiore che cambiano la direzione di tante vite...
Però oggi, in particolare, stimolato da questo midrash di rabbi Natan... io penso al fatto che il darshan di Swami “tocca” anche molte persone che non necessariamente “acquistano” la Sapienza divina, ovvero che magari non la integrano nel loro piano cosciente.
Per esempio, a volte alcuni possono partecipare al darshan per mera curiosità... eppure... per il solo fatto di essere stati presenti all'incontro con la Sapienza divina, anche loro poi se ne tornano a casa "profumati" dalla benedizione di una "fragranza" che tonifica le loro esistenze.
Per non parlare poi di un caso che va anche al di là della sopracitata massima biblica... ovvero quello degli ammalati che sono impossibilitati a venire al darshan fisicamente, e sono presenti solo attraverso una foto portata da un loro conoscente... o, addirittura, sono “fotografati” nel cuore di chi prega per loro:
in un modo umanamente inspiegabile, anche queste persone vengono raggiunte "a distanza" da un impalpabile “effluvio divino” che influisce beneficamente sulle loro vite... e questo accade perché, seppur invisibile, assolutamente concreta è la realtà dell'aura e dello spirito.

Ahimè... il più delle volte l'essere umano fa però fatica a rendersi conto, e poi a tenere a mente, che non esiste soltanto ciò che è visibile... e allora Dio spesso deve fare proprio "gli straordinari" per aiutare i suoi fedeli a ricordarsene.
Questo è ciò che sanno molto bene quanti partecipano al darshan di Swami Roberto... venendo costantemente raggiunti, spesso anche tangibilmente, dal "profumo" dello Spirito Santo.



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