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mercoledì 23 giugno 2010

Tre Monaci Ramia al Villaggio della Gioia (parte 7^)


L’inaugurazione, giorno di festa (Testo tratto dal nostro libro "Appunti di vita di Baba Fulgenzio")

Ormai ci siamo, l’alba dell’11 gennaio è sorta, ed impazienti ci alziamo di buon’ora dalle brande; il vociare che arriva dall’esterno è un richiamo irresistibile e non vediamo l’ora di tuffarci nell’atmosfera elettrica del Villaggio già in fermento.



In primo piano ramia Osvaldo,
e sullo sfondo la First lady della Tanzania, sig.ra Mama M'kapa,
e l'ambasciatore d'Italia dott.Marcello Griccioli
Alle nove, tra due ali di bambini che applaudono, cantano e danzano festevoli, il Cardinale Polycarp Pengo e padre Fulgenzio entrano dal cancello principale e raggianti salutano la folla che già da un po’ di tempo li sta aspettando. In rapida successione, cominciano a giungere le prime autorità civili: l’Ambasciatore d’Italia S.E. dott. Marcello Griccioli prima, e poi la First Lady della Repubblica della Tanzania signora Ana M’kapa, accompagnata dal ministro per lo sviluppo comunitario e gli affari delle donne e dei bambini, signora Shamim Khan.




Alle dieci inizia la Messa, concelebrata dal Cardinale Pengo e da ben dodici sacerdoti. Nel suo intervento baba Fulgenzio pronuncia le parole da tutti attese, che incorniciano lo storico momento:




La celebrazione corre via veloce; uno tra i momenti più toccanti è quello in cui i dodici bambini, dinanzi all’altare, ricevono la benedizione dei celebranti. Loro guardano timidamente ma vivacemente in tutte le direzioni, frastornati da tanta attenzione che li avvolge: tutti li sentono un po’ come figli propri.




Gli avvenimenti incalzano. Usciamo rapidamente sul sagrato per il taglio del nastro ad opera del Cardinale: ora il Villaggio è ufficialmente aperto.



La visita ufficiale alla prima-casa famiglia.
Da sx a dx si riconoscono:
il card. Polycarp Pengo, ramia Osvaldo,
Mama M'kapa (First lady della Tanzania) e p.Fulgenzio
Poi la visita delle autorità alla prima casa-famiglia già abitata da qualche giorno, quindi i discorsi celebrativi ed infine il pranzo fornito con il catering. In un batter d’occhio i tavoli si gremiscono, per un pasto che è ulteriore occasione di comunione e fraternità tra tutti i presenti.



Qui il clima della festa è veramente strabiliante, in una spirale di entusiasmo che sembra investire ogni cosa.
Tutto è danza, espressione ritmata di felicità autentica, che nasce dal cuore.






(Fine 7^ parte - continua)

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